Chi non si è mai messo i bastoni tra le ruote da solo?! Quante volte ci auto-sabotiamo nei nostri intenti e ci crogioliamo nelle frustrazioni delle nostre situazioni trite e ritrite?!

Ripetiamo i nostri rinvii, abbiamo scarsa fiducia in noi stessi e poi ecco che nasce la confusione e ci chiediamo:

“Potremo mai farcela a portare a termine tutti i nostri impegni???”

Essere produttivi significa intraprendere azioni che ci avvicinano ai nostri obiettivi. Per molti di noi la produttività è legata alla felicità e all’autostima.

Personalmente, a me capita di sentire frenesia nel dover produrre, come un fiume in piena che ha bisogno di metter fuori tutto ciò che sente e non contiene più. Questo per me è un vero e proprio bisogno. Tal volta ciò si trasforma addirittura in disagio e stress, quando non riesco a fare quello che vorrei. Devo far qualcosa, devo ottimizzare il mio tempo e sfruttarlo bene.

Da artista e personalità passionale quale mi ritengo, devo comunicare al mondo quanto sento, quindi capite che il fattore tempo è fondamentale, non posso sprecarlo. Lavoro, disegno, mi dedico alla famiglia, alle faccende domestiche, leggo i miei amati libri, faccio ricerche, una pennellata qui e un’incollata là… Sono in continua produttività, che posso farci è la mia natura.

Ed è proprio di natura che ci occuperemo in questo post. Tu che artista sei? Di quale natura?

Da quando esiste l’uomo filosofo ed intellettuale, esso si è sempre chiesto come essere più produttivo.

C’è chi per natura ha bisogno di organizzarsi la giornata annotando tutto e chi invece lavora in maniera mnemonica.

Chi ha bisogno di fare una cosa per volta e chi invece si annoia a fare sempre la stessa cosa e ha bisogno di portare in parallelo più lavori, saltando dall’uno all’altro.

Bhè, per essere produttivi bisogna sapere chi siamo, a quale categoria apparteniamo e quindi come possiamo gestire i nostri impegni ed intenti senza sprecar tempo, proprio seguendo il nostro modo di essere, perché non a tutti calza lo stesso “abito”.

Io, ahimè, faccio parte di quella categoria “multipotenziale/multitasking”, che si nutre e si stimola in base a quello che fa e che produce. Non riesco a star molto sullo stesso progetto se non stacco un po’ e poi ci ritorno dopo, passo da un lavoro all’altro, tenendo più progetti aperti o più libri da leggere in contemporanea, annotandomi le cose che mi passano per la testa per poterle rileggere, rielaborare, carpendo così le più piccole intuizioni che per me non devono andar sprecate, così da farle fruttare artisticamente alla mia vita.

Ci ho messo un po’ a capire la mia natura, in quanto forse più colorita rispetto ad altre, ma ad oggi mi sento soddisfatta perché riesco a vederla, comprenderla, accettarla e gestirla, ma non vi nascondo che mi sono vissuta in passato forti disagi e frustrazioni tanto da sentirmi inadatta alla vita, ho avuto bisogno solo di chi mi illuminasse mettendo un po’ di ordine nella mia mente e nel mio modo di gestire le cose.

Quindi c’è chi lavora seguendo uno schema rigido e chi invece ha bisogno di spazi di manovra più ampi, ma comunque sapremo essere tutti più produttivi se sappiamo da quali esigenze partire e come gestirle. Imparando a progettare e riprogettare il nostro approccio al lavoro durante il percorso di vita.

Cari lettori vi invito dunque ad analizzare la vostra natura e da lì in poi organizzarla comprendendo:

  • su cosa volete lavorare,
  • che fine state seguendo,
  • che tempi di produzione vi occorrono,
  • cosa e come vi fa concentrare meglio,
  • quando passare all’azione oppure abbandonare un progetto.

Vi auguro un buon lavoro e buon 2021, tutto da scrivere e progettare!

IM Arte