SII DOLCE CON ME. SII GENTILE

«Sii dolce con me. Sii gentile.
E’ breve il tempo che resta. Poi
saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell’umano. Come ora ne
abbiamo dell’infinità.
Ma non avremo le mani. Non potremo
fare carezze con le mani.
E nemmeno guance da sfiorare
leggere.
Una nostalgia d’imperfetto
ci gonfierà i fotoni lucenti.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
Abbi la cautela dei cristalli
con me e anche con te.
Quello che siamo
è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei
e affettivo e fragile. La vita ha bisogno
di un corpo per essere e tu sii dolce
con ogni corpo. Tocca leggermente
leggermente poggia il tuo piede
e abbi cura
di ogni meccanismo di volo
di ogni guizzo e volteggio
e maturazione e radice
e scorrere d’acqua e scatto
e becchettio e schiudersi o
svanire di foglie
fino al fenomeno
della fioritura,
fino al pezzo di carne sulla tavola
che è corpo mangiabile
per il mio ardore d’essere qui.
Ringraziamo. Ogni tanto.
Sia placido questo nostro esserci –
questo essere corpi scelti
per l’incastro dei compagni
d’amore.»

Mariangela Gualtieri

Ho scoperto questa poesia da poco e me ne sono innamorata.

Credo che nulla sia più vero, che la dolcezza e la gentilezza siano l’ingrediente magico che porta l’essere umano ad essere superiore, se sa esserlo appunto.

Chi sa padroneggiare queste virtù ha una ricchezza incommensurabile.

Quante volte siamo giudici di noi stessi, divenendo i nostri primi nemici?! Nemici degli altri ma anche di noi stessi. Ci auto-sabotiamo con la presunzione di costruire una vita sana. Ma con quali mezzi se mancano le basi?!

Eh…se solo sapessimo essere gentili col nostro IO interiore ed esteriore…

Si, perché come scrive Mariangela Gualtieri, noi siamo qui perché abbiamo un IO interiore che si manifesta grazie a quello esteriore,con il nostro corpo.

Un recipiente che a volte viene sciupato, senza pensare che contiene qualcosa di prezioso e dovrebbe essere maneggiato con cura, dolcezza ed amore.

Io mi sono maltrattata molte volte e solo un bel giorno me ne sono accorta…ho avuto come un’illuminazione scesa dal cielo e ho detto basta! Da quel giorno mi sarei amata poco a poco, un giorno per volta, iniziando a scegliere i miei pensieri e le persone che ne facevano parte. Costruendo sui desideri che davvero portavo nel cuore.. e ci provo tutt’ora.

Come un matrimonio, non avviene perchè si è detto ‘SI’, ma con dedizione e con piccoli gesti quotidiani si rinnova quel ‘SI’ sempre, costantemente.

La dolcezza di poche parole, mette calma e armonia nell’aria, ci fa sentire bene anche difronte ad un perfetto estraneo e sapete perchè???

Perchè ci sentiamo rispettati, visti, compresi, capiti.

Ma come sbloccare questo meccanismo, facendolo diventare spontaneo, educandoci???

Spesso penso che la morte è la soluzione! Ovvero, la morte intesa come sapienza del fatto che siamo tutti di passaggio e che dovremmo da subito e sempre dar valore a chi ci è vicino, partendo da noi stessi.

Spesso nessuno ci pensa. Ci riteniamo immortali e saccenti con i nostri gesti quotidiani,ma se invece focalizzassimo che siamo qui per poco e per un determinato motivo, forse saremmo più saggi nel vivere con determinazione e con il giusto spirito quello che siamo chiamati a fare. Quante volte apprezziamo coloro solo quando se ne sono andati?!

Forse dovrebbe essere questo un primo valore nell’educazione, l’umiltà di essere piccoli e di non avere tutto il tempo del mondo. Cercare di non fare errori insormontabili di cui potremmo pentirci. Non avere l’arroganza di entrare a gamba tesa nelle vite degli altri se non conosciamo le loro situazioni. Apprezzare dimostrandolo e dicendolo a chi ci sta accanto, che ci ama e che non dobbiamo mai dare per scontato. Avere la gentilezza di ascoltare prima di parlare…

La mia adolescenza l’ho vissuta pensando che non avrei voluto il peso di essere adulta, che forse un giorno presto o tardi non ci sarei stata e dovevo vivere ogni attimo come fosse stato l’ultimo. Mi sono data con tutta me stessa in tutto quello che facevo, dando anima e corpo anche a chi poi ho capito che non lo meritava, facendo esperienza della mia età e della mia forza d’animo nel ricominciare dopo ogni delusione e ogni qualvolta sentivo di aver toccato il fondo. Stavo crescendo e presto sarei diventata adulta senza accorgermene e quando ho compreso la mia evoluzione, non mi faceva più paura essere grande.

Forse più saggia della mia età, ho continuato ad immortalare i miei ricordi, ma vivendoli più intensamente, essendoci fino in fondo e non solo in una foto.

Siamo piccoli, fragili e non è certo una debolezza, ma bellezza!

Io sto ancora comprendendo l’arte di essere gentile e accogliente e non mi stancherò mai di provarci, perché so che ne vale la pena e fa bene per prima a me stessa e poi all’altro. E vorrei anche che le persone accanto a me siano gentili con me, non mascherandosi di finzione ma comprendendo che per quanto una persona a volte possa essere forte…dentro ha tante cicatrici che ancora accarezza.

La morte dovrebbe esser vista come la giusta consigliera. Quella che ci fa essere noi stessi fino in fondo, quella che ci fa essere ‘qui ed ora’ con chi abbiamo difronte. Quella che ci dice di respirare affondo e ringraziare perché stamane abbiamo ancora l’opportunità di ricominciare da capo. La routine e le “tradizioni” creano i ricordi, non abbiate paura e noia di essa. Siamo grati, che abbiamo un’altra opportunità. Oggi possiamo fare verità e chiarirci i pensieri su quanto, come e chi vogliamo essere. Adesso! Qui! Ora!

Se questo lo riuscissero a capire e padroneggiare i giovani, forse avremo un mondo migliore, che ci aprirebbe alla speranza. La speranza di fare bene, di fare meglio, salvandoci grazie a quella vocina divina che ci sussurra saggezza.

Non implodiamo, ma esplodiamo di gentilezza, guardiamo l’altro e decentriamoci da noi stessi e prendendoci cura di chi abbiamo di fronte, con piccoli gesti e piccole parole.

Forse grazie a questa coscienza ci possiamo salvare dal male. Quanto male c’è nel mondo, basta ascoltare un telegiornale. Oggi ci crediamo tutti forti e potenti, questo è il vero male. Incluso il potere che compriamo con il denaro. Ciò ci fa essere dei mezzi opportunisti e strumenti di morte, non intendo solo quella fisica. Male che ci fa schiacciare il prossimo con disinvoltura, che ci fa padroneggiare la vita come Déi immortali.

Sapere di essere fragile è la vera forza!

Ricordatevi che ognuno di noi è arte divina, ma sta a noi scegliere sempre.

Oggi scegliamo la gentilezza!

IM Arte